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Jung, ma non quello

Cosa posso dire del mio amico Jung,
che ha il nome del più famoso Gustav?
Compriamo mele avvelenate e dolci.
Ogni mattina rimettiamo gli orologi
alle dieci di sera in punto
e accapo

allestimento per un troubadour

Ieu sui Arnautz qu’amas l'aura
e chatz la lebre ab lo bou
e nadi contra suberna.
E la vede. Gli sembra di vederla. La moltitudine. E lei nella moltitudine. Della sua moltitudine. Senza fretta. In giri sempre più lenti. Prossima, lontana. E poi di nuovo. La chiamerebbe allora. Con voce rubata alle carte. Alle sue carte ammutolite. Sul tavolo. Nel gesto in cui la vede allontanarsi.
Non ci sono figure sulle carte. Né scrittura, né segni. Le carte sono tarocchi bianchi. Allora prega. Congiunge le orecchie. Si ascolta pregare. Pregarla. Che si avvicini. L’anima affannata. Che sfiori appena le sue carte. Un prato. Le dice. Le promette. Un prato. Per te, le dice. Con voce rubata al prato.
Non ci sono stelle. Chi potrà addormentarsi in questa notte senza stelle? Senza una piccola stella. Chi potrà dormire? Nessuna stella. Perché non ci sono le stelle? Neanche una stella stanotte. Chi, chi potrà addormentarsi?
E dunque sceglierà il ramo più alto. Per arrampicarsi. Lo sceglie. Dice, lui. Si arrampica. Ho scelto questo ramo. E poi... poi si interrompe. Gli manca qualcosa. Si interrompe. Si interrompe affinché manchi qualcosa. Il balcone, direbbe. Aggiungerebbe. Come può soltanto. Aggiungere. Come può soltanto. Aggiungere. Il balcone.
Ed ecco allora un balcone. Un balcone di cartapesta. Tempestata di zaffiri. Un balcone verniciato. Un balcone d’argento ossidato. Un balcone di sandalo. Con balaustre in vetro. Un balcone a vapore. Un balcone d’acqua. Il riflesso di un balcone. Con balaustre in marmi policromi. Un balcone di insonnia. Un balcone di ferro battuto. Un balcone insaponato. Con balaustre in petalo. Un balcone di cera. Un balcone illustrato. Il progetto di un balcone. Con balaustre di nuvola. L’ ipotesi di un balcone. Un balcone come deve essere. Un balcone come potrebbe essere. Un balcone come non è. Un balcone come non se ne fanno più. Un balcone di pietra focaia. Un balcone di inchiostro. Con balaustre in lacrima. Un balcone di meteorite. Un balcone di silenzio. Con balaustre in pausa. Un balcone...Un balcone...Un balcone... infine... di balcone. Con balaustre (infine?) di balaustra.
Così la scena. Un ramo. Delle carte. Una promessa. Aggiungere. Un balcone. E poi una torre. Dei merli. Una foglia sul ramo. Caduta. Per terra. Sul ramo. Caduta. Per terra. Una foglia. sul ramo. Per terra. Una foglia.